Negli ultimi giorni le autorità di sicurezza finanziaria hanno lanciato un nuovo allarme: una sofisticata truffa sta colpendo gli utenti proprio durante i pagamenti con Bancomat o carta contactless. Il fenomeno, già segnalato in varie regioni italiane, si sta diffondendo rapidamente perché sfrutta la distrazione dei consumatori e la fiducia nei pagamenti elettronici.
Come funziona la nuova truffa Bancomat
Il meccanismo è tanto semplice quanto subdolo. Tutto parte nel momento in cui il cliente paga con il Bancomat o la carta. I truffatori, spesso fingendosi cassieri o addetti di esercizi commerciali, sostituiscono il POS con un dispositivo contraffatto o manomesso, capace di copiare i dati della carta e intercettare il codice PIN.
In altri casi, invece, il raggiro avviene attraverso micro-lettori nascosti accanto ai POS originali o su colonnine di pagamento automatiche. Una volta che la carta viene avvicinata, il sistema registra i dati necessari per replicarla o per eseguire addebiti immediati a distanza. Tutto si svolge in pochi secondi, senza che la vittima sospetti nulla.
Il risultato? Conto azzerato nel giro di minuti. Le operazioni partono da piccole somme – 1 o 2 euro – per testare la validità della carta, poi arrivano prelievi o addebiti consistenti, anche all’estero, dove il controllo è più difficile.
Dove colpiscono i truffatori
Le segnalazioni arrivano da supermercati, distributori di carburante, tabaccherie e bar, ma anche da chioschi automatici per parcheggi e biglietti ferroviari. In alcuni casi, i criminali collocano POS falsi in zone di forte passaggio, per esempio nei centri commerciali o negli eventi.
L’ultimo allarme riguarda anche la tecnica del contactless fraudolento: avvicinando un POS portatile nascosto in una borsa o giacca, i truffatori riescono a prelevare piccole somme da chi tiene la carta o lo smartphone nel taschino o nella borsa, senza alcun contatto. È sufficiente un tocco di pochi centimetri per far partire la transazione.
Le forze dell’ordine invitano a non sottovalutare il rischio: anche un pagamento apparentemente normale può diventare una trappola.
Come riconoscere un POS manomesso
Ci sono alcuni segnali che dovrebbero far scattare il sospetto. Un POS con adesivi staccati, viti allentate o un aspetto insolito può essere stato modificato. Bisogna diffidare anche di chi propone di “ripetere la transazione” o di utilizzare un altro terminale con la scusa che “il primo non funziona”.
Attenzione anche alle colonnine di pagamento isolate, come quelle dei parcheggi o delle pompe di benzina: se il lettore sembra sporgere o non è perfettamente allineato, è possibile che sia stato sovrapposto un dispositivo “skimmer”, capace di leggere e copiare i dati della carta.
Un’altra accortezza fondamentale è controllare il saldo dopo ogni operazione: le banche offrono notifiche in tempo reale via app o SMS che possono segnalare immediatamente un movimento sospetto.
Come difendersi
Gli esperti consigliano di limitare i pagamenti contactless, impostando un tetto massimo di spesa giornaliero o disattivando la funzione nelle ore notturne. È utile anche custodire le carte in portafogli schermati RFID, che bloccano la trasmissione del segnale ai lettori truffaldini.
Quando si effettua un pagamento, è sempre meglio non lasciare mai la carta nelle mani di altri e digitare il PIN coprendo la tastiera con l’altra mano. Se possibile, è bene abilitare l’autenticazione a due fattori tramite app della banca, così da ricevere conferma di ogni operazione.
In caso di sospetto furto, bisogna bloccare immediatamente la carta chiamando il numero verde della propria banca e denunciare l’accaduto alla polizia postale. Più tempestiva è la segnalazione, maggiori sono le possibilità di recuperare le somme.
Un fenomeno in crescita costante
Secondo i dati più recenti, le frodi con carta Bancomat e credito in Italia hanno superato i 2,9 milioni di casi in un anno, con danni complessivi che sfiorano gli 880 milioni di euro. Le fasce d’età più colpite non sono più solo gli anziani, ma anche i giovani tra i 25 e i 40 anni, spesso abituati a usare il contactless in modo disinvolto.
Gli esperti invitano alla prudenza: la tecnologia è comoda, ma la sicurezza non è mai scontata. Un gesto semplice, come controllare il POS prima di pagare o tenere le carte in un portafoglio protetto, può davvero fare la differenza.
Oggi la truffa non arriva più via email o con messaggi ingannevoli: può colpirti anche mentre paghi un caffè o fai la spesa. Bastano pochi secondi di distrazione per regalare ai ladri l’accesso al tuo conto.