Google nasconde qualcosa dentro la tua voce: la funzione segreta che “ti ascolta” (e come tu puoi controllarla)
Tutti usiamo Google ogni giorno — ricerche, Maps, Assistente vocale — ma pochi sanno che Google potrebbe registrare la tua voce quando parli all’assistente, archiviando i comandi e suoni, e che puoi scoprire — e cancellare — tutto questo. Ecco il trucco nascosto che cambia la tua privacy digitale.
Il segreto che Google tiene (in parte) nascosto
Quando dici “Ok Google” o usi l’assistente vocale, il sistema ascolta la tua voce per capire il comando. Per migliorare l’accuratezza e il riconoscimento vocale, Google può salvare queste registrazioni audio nel tuo account, se l’impostazione “Attività vocale e audio” è attiva.
Molte persone non sanno nemmeno che questa opzione esiste, e credono che la voce usata per comandi rimanga solo sul dispositivo. In realtà, parte di quell’audio può finire nei server di Google e essere associato al proprio account, anche per revisioni manuali (per migliorare l’intelligenza artificiale).
Google consente però di visualizzare, ascoltare e cancellare queste registrazioni dalla sezione “Attività web e app” del tuo account, e puoi disattivare del tutto la funzione.
Come controllare le tue registrazioni vocali su Google
Vuoi scoprire se Google ha registrato la tua voce? Ecco i passaggi:
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Vai alle impostazioni del tuo Account Google > Dati e privacy.
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Nella sezione “Cronologia e attività”, cerca la voce Attività vocale e audio.
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Se è attiva, potrai vedere voci salvate con data, ora e dispositivo.
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Puoi ascoltarle, visualizzare la trascrizione (se disponibile) e decidere di eliminarle manualmente oppure impostare una cancellazione automatica dopo 3, 18 mesi o un intervallo personalizzato.
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Se disattivi l’impostazione, Google non salverà più le nuove registrazioni vocali, ma quelle già memorizzate resteranno finché non le cancelli.
È una finestra sul lato “nascosto” dell’interazione vocale con Google: funziona come una cronologia, ma per la tua voce.
Perché Google salva la tua voce (anche se non te lo aspetti)
Non si tratta di spionaggio: l’intento primario è migliorare le tecnologie di riconoscimento vocale.
Quando l’audio viene salvato, può essere analizzato, trascritto e usato per addestrare i modelli linguistici di Google, specialmente per capire accenti, rumori di fondo, lingue meno frequenti.
Alcuni frammenti vengono ascoltati da revisori umani (in forma anonima) per verificare accuratezza e migliorare il servizio.
Google afferma che elimina l’associazione tra voce e account quando analizza questi dati, proteggendo la privacy.
In più, chi attiva “Voice Match” consente a Google di riconoscere la propria voce personale, per personalizzare risposte (ad esempio quando dici “Ehi Google” tu e non un altro utente).
Il rischio di attivazioni involontarie
Un aspetto curioso è che a volte Google può registrare anche quando non vuoi.
Se l’assistente interpreta suoni come “Ok Google” anche quando non intendi attivarlo, può iniziare una registrazione.
Per fortuna, con l’impostazione vocale attiva ma la memorizzazione disattivata, Google utilizza l’audio solo in tempo reale, senza salvarlo.
Questo spiega perché trovi nelle tue registrazioni comandi che non ricordi di aver dato — probabilmente attivazioni involontarie causate da suoni simili.
La formula segreta per proteggerti
Se vuoi impedire a Google di salvare le tue registrazioni vocali, segui questa mini guida:
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Apri Account Google > Dati e privacy
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Vai a Attività web e app
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Disattiva l’opzione “Includi attività vocale e audio”
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Vai su “Gestisci attività” e elimina le registrazioni vocali già presenti
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Imposta una regola di cancellazione automatica (es. dopo 3 o 18 mesi) per il futuro
Dopo questa configurazione, Google continuerà ad ascoltare i tuoi comandi vocali per rispondere, ma non li salverà.
Google Voice: registrare le chiamate usando Google
Oltre all’assistente vocale, Google offre un servizio chiamato Google Voice che permette di registrare le chiamate.
Se hai un account Google Voice (più comune negli Stati Uniti), puoi:
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Attivare la registrazione delle chiamate in entrata (basta premere “4” per iniziare)
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L’app annuncia a tutti che la registrazione è in corso (per la legge)
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Le registrazioni diventano accessibili nella cronologia dell’app
Tuttavia, la registrazione può variare in base al tipo di account (personale, Workspace gestito) e all’area geografica. È fondamentale controllare la legge locale prima di utilizzare questa funzione.
Supporto Google
Il lato “curioso” che attira click
Questo argomento ha tutti gli ingredienti per diventare virale:
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Suspense: “Google ti ascolta quando parli, ma puoi cancellare tutto”
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Sorpresa: la maggior parte degli utenti crede che l’audio non venga salvato
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Azione immediata: puoi andare nelle impostazioni e disattivare ora
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Effetto personale: riguarda la tua voce, non solo dati anonimi
In chiave Discover, vivrà con un titolo tipo:
“Google TI ascolta anche quando non parli: ecco come scoprire le tue registrazioni vocali nascoste”
Cosa c’è dietro: tecnologia (in breve)
Quando parli all’Assistente, Google analizza in tempo reale il segnale audio.
Se l’opzione è attiva, una porzione dell’audio (spesso solo i comandi) viene convertita in file audio e trasmessa ai server di Google.
Lì viene trascritta, associata a un’identità (il tuo account) e memorizzata per uso di miglioramento del riconoscimento vocale.
Il tutto avviene in cifratura: l’audio non è pubblico e Google assicura che non venga usato per profilazione pubblicitaria diretta.
Quando cancelli le registrazioni vocali, Google distrugge quei file nei suoi server: non rimane traccia.
I pro e i contro del salvataggio vocale
Vantaggi:
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Assistente più preciso e personalizzato
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Risposta più rapida alle ricerche vocali
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Possibilità di “Voice Match” per riconoscimento personale
Svantaggi:
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Compromissione della privacy (anche se protetta)
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Rischio di attivazioni indesiderate
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Percezione di controllo minore (molti utenti non sanno che vengono salvate)
La scelta ideale è un compromesso: lasciare la funzione attiva se la usi, ma regolare i tempi di cancellazione e pulire periodicamente l’archivio.
Quando vale davvero la pena tenere attiva la funzione
Se usi spesso l’assistente per comandi vocali (cercare mappe, musica, promemoria), lasciare la registrazione attiva può migliorare l’esperienza.
Se invece usi la voce solo in casi rari, disattivarla non fa differenza nelle prestazioni tipiche.
Un buon compromesso è attivare, esplorare cosa è stato salvato e poi decidere se mantenere solo alcune registrazioni o cancellarle tutte.
Google ti ascolta più di quanto pensi — ma ti dà anche gli strumenti per scoprire, gestire e cancellare quelle registrazioni nascoste.
Il trucco è andare nelle impostazioni, disattivare la registrazione vocale se vuoi, e pulire le tracce esistenti.
In un’era in cui la voce è diventata un dato potente, sapere che puoi mantenere il controllo è più importante che mai.
Ed è il tipo di scoperta che spinge le persone a cliccare, leggere, condividere.